venerdì 4 luglio 2014

Il Palio non si tocca!

Il Palio non si tocca!

di Emanuele Luciani

Napoleone, Vittorio Emanuele II e Brambatti.
Cosa hanno in comune questi personaggi?
I primi due hanno soppresso il Palio dell'Assunta di Fermo......
Perchè?
Simbologie e giochi di potere. Questi "signori" hanno visto l'essenza del Palio, che non è una mera corsa di cavalli o una sfilata di quattro cialtroni, ma un popolo che marcia unito nelle diversità inchinandosi al cospetto della Patrona!
Tre nomi tanto diversi eppure tanto simili. Atei, ambiziosi e abituati a scegliere e controllare i sottoposti, nella storia non si sono fermati di fronte a nulla, pianti di donne, devastazioni di città, distruggere l'essenza stessa di una cultura per essere essi stessi glorificati.
Il Tempo è la forza di un Popolo è grazie ad esso infatti che si riappropria sempre dei simboli che gli sono cari. Villanoviani, Piceni, Latini, Guelfi e Ghibellini, Ordini Monastici, Veneziani hanno scandito i secoli del Girone, molti i tentativi di tirannia ma sempre il despota è caduto!
Il "vento freddo del terrore" non ferma un popolo, il giglio della fede può perdere la testa ma sale fiero al suo martirio.
Ma perchè questo sindaco senza più maggioranza vuole privare della "propria" città di un ricco potenziale economico, di un ritorno d'immagine inverosimile e di nove secoli (almeno) di storia?
Perchè è sconvolto da quel bieco reazionario che è il contradaiolo.
Quindi ora la domanda è: qual'è l'archetipo del contradaiolo?
E' un uomo o una donna che ama profondamente!
Ama la propria Contrada, ama Fermo, suda si sporca e s'incazza per la Contrada, offre se stesso/a e il proprio tempo per la Contrada, l'addobba e l'arricchisce delle proprie capacità, ma soprattutto collabora con chi la pensa in maniera differente, con altri contradaioli che durante il resto dell'anno pensano ed agiscono in maniera opposta alla propria, lavorano nelle ditte più disparate e votano partiti diversi. .
Il Palio li vede UNITI, FORTI in una piccola PATRIA che è la Contrada!
L'attacco al Folklore, alla Tradizione, alla Vocazione Spirituale e Religiosa del contradaiolo è un attacco massiccio alla Patria nel suo senso più nobile.
Un popolo unito fa paura, un popolo che lotta per la Tradizione non muore mai!
IL PALIO NON SI TOCCA!


Emanuele Luciani
Campolegiano!



martedì 21 gennaio 2014

una civiltà sotto assedio



Una Civiltà sotto assedio

Cadono le mura e le torri fortificate, irrompono uomini della nemica fazione, urla agghiaccianti dei feriti, sangue fango e orina. Cade il signore del castello, vengono fatti scempi dei suoi simboli e delle insegne.
Passa il tempo, un nuovo comandante dirige la civitas, si ridistribuiscono terre e titoli,si favorisce il commercio, si rialzano le mura e nuove bandiere garriscono al vento.
Triste figura della caduta di una civiltà e della crescita di un'altra, che seppur diversa è figlia dello stesso mondo.
Ma cosa accadrebbe se il conquistatore cambiasse totalmente le carte in palio???Dove andrebbero i sopravvissuti?? Quel castello un tempo florido che fine farebbe?? 
OBLIO!
La caduta dell'ultima fortezza dell'ultimo testardo difensore consegna alla storia tutto il suo retaggio.
Oggi non cadono torri né mura, ma si dimenticano strade e ricette, canti balli e storie di paese, storie di vecchi personaggi che nessuno più racconta. Luoghi di culto o piazze un tempo testimoni di raduni di uomini, oggi sono tenui ricordi che lasciano il posto a grigi ed affollati supermarket, il cui canto sacro è l'offerta del mese e la cui unica retorica pubblica è l'acquisto.
Ma, sparso qua e là, c'è ancora qualche testardo difensore, che non dimentica, che tramanda, che vive le sue tradizioni e conserva il suo Credo.


Emanuele Luciani

lunedì 20 gennaio 2014

Fonte d'acqua sinonimo di: ristoro, architettura, accoglienza, socialità, ma anche "termine".



Fonte d'acqua sinonimo di:
ristoro, architettura, accoglienza, socialità, ma anche "termine".

Adolfo Leoni ha già sapientemente esposto di come le fonti nell'antichità fossero di primaria importanza per molteplici ragioni, voglio però incrementare il lungo elenco con un aspetto non meno importante, ovvero erano i "termini" catastali insindacabili.
Il termine, ovvero paletti di segnalazione dei confini, deriva il proprio nome dal Dio romano Terminus (a volte epiteto di Giove), Dio che sovrintendeva la sacralità del confine, inamovibile, inviolabile, (vd l'aratro e la barca del prof Mario Polia).
Per catasto, d'altro canto, s'intende generalmente un catalogo di beni immobili la cui più antica versione ci è attestata in una tavoletta d'argilla della città sumera di Ur.
I catasti medievali più antichi o i libri giuridici delle proprietà ecclesiali che si conservano nei nostri archivi, ci fanno dedurre di come, una volta caduta l'autorità centrale, i vari Municipia, cercassero di creare un ordine nel caos soprattutto in quello delle proprietà immobiliari o fondiarie.
Sia i giuristi civili che le autorità ecclesiali cercarono d'individuare elementi che fossero fissi nel tempo, seguivano così fiumi o fossi, strade o fonti pubbliche.
Le Fonti. Tutti sapevano dove fossero, tutti ne conoscevano il valore e per questo tutti aiutavano per restaurale o ampliarle, e quindi nessuno poteva appellarsi e dichiarare che il termine fosse stato spostato o alterato.
Antichi Sentieri Nuovi Cammini continuerà la sua battaglia per non perdere questa opera architettonica di primaria importanza per la vita di una comunità.

Emanuele Luciani